Delirio Biochimico sulla Capitale
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ROMA, AD 2014, 8 APRILE - Due fatti rilevanti (eppure oramai consueti) da segnalare:
Il cielo della Capitale è orrendamente sfigurato dalle emissioni biochimiche illegali degli aerei serbatoio. Sono decine le scie visibili allo stesso tempo nel mentre si compatta una calotta metallica continua (del colore bianco titanio, accecante) tra la città, il sole ed il lontano cielo scuro.
Un essere umano su due è ormai cablato: pendono infatti dalle sue orecchie propaggini plastico-metalliche collegate ad un dispositivo di ricezione e trasmissione dati digitali tramite impulsi elettromagnetici. Orrendi alberi metallici situati in ogni dove propagano tali perniciose radiazioni da ogni singolo individuo all'altro attraverso tutto il pianeta.
Mi piacerebbe davvero ascoltare le parole del Vescovo di Roma mentre volge al cielo le sue orazioni serali, nell’incapacità di distinguere il sole dalla luna, dato l’elevato spessore opalescente della coltre biochimica. Vorrei dissertare con lui sulla mostruosa struttura di radio vaticana e sulle gigantesche antenne dei ripetitori che lordano le siluette dei tetti e delle cupole romane. Che facciamo, gli mandiamo un tweet?
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