Sulle Tracce di una Memoria Perduta

Pubblicato il da G B

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Dialogo tra un DISSOLUTORE ed un suo ALLIEVO.

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ALLIEVO: Come facciamo a mantenere l’uomo nostro schiavo?

DISSOLUTORE: Semplice, lo priviamo della memoria delle sue radici, quel patrimonio che possiede e che gli dona il senso ultimo del suo divenire terreno, il senso della sua vita.

ALL: Come si procede?

DISS: Come si è sempre proceduto. Certo, oggi siamo molto avvantaggiati ed assai facilitati dalle tante tecniche e tecnologie di persuasione che possediamo. Prima del loro avvento, era necessario addirittura cancellare tutta una civiltà una volta che aveva raggiunto un livello tale da consentire quel recupero esteso della memoria che è la nostra più grande preoccupazione. Oggi possiamo procedere con mezzi infinitamente più potenti e subdoli.

ALL: Quali sono?

DISS: Innanzitutto occorre procedere a mantenere nell’uomo un senso di precarietà elevato. Ciò si raggiunge inculcando in lui la sensazione di essere dipendente dalle autorità (una delle nostre invenzioni migliori) e di aver bisogno di una serie di istanze posticce; queste pseudo necessità le alimentiamo tutti i giorni grazie alla nostra sofisticata macchina della propaganda. La sensazione erronea di vivere in un mondo apparentemente libero e democratico (altra nostra trovata geniale) lo porterà poi a difendere i propri presunti diritti acquisiti svolgendo così per noi un ottimo lavoro di auto coercizione e di contingentamento delle dissidenze.

ALL: Come funziona la macchina della propaganda?

DISS: Sai, prima era un po’ più complicato. Ci si basava sulla gestione di idee quali il dovere, il senso di patria, l’abnegazione e l’esaltazione di presunte virtù eroiche. Oggi invece dobbiamo aggiungervi gli efficacissimi edonismo e narcisismo che, debbo prenderne atto, si sono rivelati armi micidiali. Tramite loro e l’innato istinto di imitazione dell’uomo, possiamo veicolarne desideri e fargli compiere azioni assurde e masochistiche pagandone addirittura le spese! Ti assicuro che tutto ciò è perfino divertente.

ALL: ... e la memoria che centra?

DISS: Mi stupisco di te allievo, la memoria era la sua unica difesa. L’umanità teneva in pugno le sue radici e con quella presa era in grado di non farsi pilotare. Creava resistenza, si legava al territorio, si opponeva ai nostri piani. Poi ci siamo inventati la schiavitù del lavoro e le sue alte esigenze. Pensa che in alcuni paesi la abbiamo inserita addirittura nei primi punti delle costituzioni!

Coercendo l’uomo a lavorare, lo abbiamo pian piano assoggettato a compiere azioni assurde in luoghi impensabili per finalità a lui sconosciute. Devo dire che il compito per noi era da ritenersi quasi compiuto.

ALL: Altre operazioni svolte?

DISS: Lo abbiamo relegato in miseri cubicoli nei quali pensa di vivere dignitosamente. In quegli ambienti abbiano poi provveduto ad installarvi (a spese loro!) degli enormi schermi attraverso i quali lo bombardiamo notte e giorno di cazzate, materiali insalubri ed una miriade di oggetti inutili che propagano fortissime radiazioni elettromagnetiche grazie alla presenza di una rete elettrica capillare. Il tutto sempre a loro carico! Gli abbiamo poi inculcato la falsa speranza di poter raggiungere località ‘vere’ ed incontaminate (mentre sai bene che non esistono!) con l’illusione dei grandi viaggi intercontinentali. Un’ottima idea che ci permette di tenere l’umanità, sedicente evoluta, ancora più in nostro pugno, contribuendo a quella dissoluzione delle radici di cui parlavamo al principio.

ALL: Lavoro compiuto quindi?

DISS: Ti confesso di avere ancora da fare. Alcuni di loro si ostinano a resistere e ricordare a tutti non solo dell’esistenza di queste operazioni ma addirittura della nostra esistenza! Ciò, come immaginerai è inammissibile. Allora ci siamo inventati la ‘scienza’ e tutti quei suoi utilissimi corollari deleteri, al fine di creare un baluardo psicologico di massa fittizio tra il buon senso, l’intuito e la razionalità indotta. Un nostro grande successo. Scindere il pensiero umano è stato molto più facile di quel che pensassimo.

ALL: Quali sfide ci si presentano nel nostro immediato futuro?

DISS: Abbiamo dovuto provvedere ad ammorbare il pianeta con sostanze tossiche di ogni ordine e grado, continuando la nostra operazione di irradiamento elettromagnetico. Ciò contribuisce non poco a tenere l’uomo scisso e senza memoria. Continuiamo poi ad alimentare quell’esilarante paravento alla nostra piena dittatura che gli stolti chiamano ‘democrazia’. Davvero divertente. Ogni tanto tiriamo fuori dei nostri pupazzi esilaranti!

ALL: Ce la faremo quindi?

DISS: Per adesso si. Non vedo problemi all’orizzonte. Se poi tale mole di operazioni non dovesse conseguire il suo scopo, saremmo costretti nuovamente a ritornare alle distruzioni consuete. Un diluvio, una guerra estesa, una bella epidemia … chissà? L’importante è che l’uomo non ricordi di possedere un bene inestimabile e che faccia di tutto per disconoscerlo.

ALL: A cosa allude?

DISS: All’anima. A quella luce insondabile per noi che gli permette di manipolare il mondo intorno a se e di gioirne immensamente come noi non sapremmo mai fare.

ALL: Non capisco …

DISS: Lo so, non capisco neanche io. Non pensiamoci troppo e continuiamo a lavorare!

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