Temporali Egizi sulla Capitale
Un temporale chimico, checché ne dica il nostro compassato Presidente, differisce notevolmente da una precipitazione naturale. Gli ultimi due temporali indotti artificialmente sulla capitale hanno mostrato caratteristiche comuni quali:
a) la presenza notturna di lampi e tuoni incessanti o dalla durata esageratamente lunga, avvertiti dalla popolazione come un rombo notturno ed un lampeggiamento pressoché continui.
b) l’intensità e la costanza delle precipitazioni, tutte con conseguenze rovinose.
c) l’essersi manifestati dopo due giornate di dispersione chimica aerea incessante e massiccia lungo la costa e sulla città.
Dopo l’andirivieni di centinaia di aerei chimici che hanno scempiato il cielo offuscando il soleggiamento naturale con una coltre giallognola indefinita, chi ha solo il coraggio di affermare che si sia trattato di fenomeni atmosferici naturali? Le precipitazioni piovose in particolare avvengono come per ‘rovesciamento’ della pioggia con una costanza ed un volume d’acqua innaturale. Le precipitazioni poi vanno a colpire i centri abitati con notevole precisione, frutto evidentemente di oscuri calcoli strategici. Di quale cambiamenti climatici stiamo parlando? E’ ovvio…di quelli indotti con le radioonde e la chimica avanzata!
P.S. (un pò di etimologia)
Lo sapevate che la parola Alchimia così come la parola Chimica derivano dalla radice 'chem' che significa 'egiziano'? L’alchimia, vocabolo di origine araba, andrebbe quindi letto come ‘la via egizia’. 'Chimica' deriva da questa stessa radice che possiamo interpretare allora come ‘la pratica egiziana’.