Senza Titolo

Pubblicato il da Ghigo Battaglia

 

Viviamo in un contesto scivoloso. Prendiamo atto di episodi storici che accompagnano le nostre piccole vicende quotidiane e che intervengono nel corso delle nostre vite modificandone ritmi ed aspettative a poco a poco. Il cambiamento che subiamo è derivato da una leggera pressione giornaliera costante ed unidirezionale. Le nostre economie familiari si riducono giorno dopo giorno, inesorabilmente, così come le scie chimiche scaricano i loro veleni, distillando composti venefici che respiriamo e che contribuiscono ad indebolirci sotto l’osceno sorriso a mezza bocca dei mezzibusti televisivi. Lo scollamento della nostra capacità percettiva dal reale è un vallo abissale che innalza le sue sponde giorno dopo giorno. La tempistica delle operazioni di distruzione di questa nostra posticcia realtà prosegue inesorabile, nonostante tutto e tutti. Dalla rete si levano le grida dei pochi osservatori attenti che avvertono l’irreversibilità che queste azioni hanno, come caratteristica comune, nei confronti del nostro ambiente naturale e sociale. La rete di ferro gettata anni addietro contro di noi arriverà a toccarci da vicino e ne avvertiremo la ruvida freddezza e la forza e solo allora, forse, ci renderemo conto di quale era materialmente il pericolo del quale alcuni ci stavano avvisando, ovviamente sarà a quel punto troppo tardi per reagire.

Sarà tardi perché saremo indeboliti nel corpo e nel morale, fiaccati da un periodo di magra e minati da mille piccoli veleni che, sommati, rappresentano un macigno impressionante che grava su di noi.

Cosa ci può insegnare il naufragio della ‘Concordia’? Che nel pericolo, i primi a mettersi in salvo, abbandonando tutti al loro destino, saranno proprio quelli che avevano avuto l’incarico di aiutarci e guidarci in simili frangenti. Non possiamo aspettarci nulla dalle autorità, perché composte da persone scelte per la loro inettitudine ed in base a losche pratiche familistiche di raccomandazioni ed intimidazioni, e nulla dalle religioni perché parte integrante del problema. In un vecchio post mi domandavo ingenuamente sul silenzio del Vaticano sulle scie chimiche. Oggi comprendo che tutte le forme di potere sulla terra sono state coinvolte nell’operazione di rimodellamento del pianeta che passerà purtroppo per episodi difficili e tragici per tutti noi. Non so davvero a chi gioverà tutta la mattanza a cui assisteremo. Sarà una qual razza aliena a beneficiare di un pianeta svuotato, sterilizzato, rigenerato? Oppure saranno pochi uomini scaltri ed omicidi? A noi in fondo allora poco importerà. Ci resterà il rammarico di aver potuto fare qualcosa e di non esserci riusciti. Per i pochi animi lucidi il rimorso sarà forse maggiore perché sarà sommato alla sensazione di impotenza.

Non saprei dire se abbiamo già raggiunto il ‘punto di non ritorno’ o se abbiamo ancora qualche mese od anno di tempo per reagire. La macchina è partita, i veleni sparsi ed i più deboli sono già morti. Un pianeta senza uomini però sarà un pianeta inutile: questi assurdi scimmioni glabri non saranno stati forse troppo intelligenti e gentili ma hanno dimostrato capacità creative originali…forse troppo.

 

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