Nanopatologie per Nanoinformati

Pubblicato il da Ghigo Battaglia

apeProprio nelle ultime 24 ore, ma sempre più spesso, si parla di inquinamento dell’aria e di sforamento dei limiti delle polvere sottili imposti dalla legge. Nella sola città di Roma si sono registrati nel mese di Gennaio 2010 ben 68 sforamenti rispetto ai 47 sforamenti di Gennaio dell’anno precedente registrando un aumento del 30%. I dati vengono monitorati dall’Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPA) che prevede tra le sue finalità, come si legge dal sito ufficiale dell’dell’ARPA Umbria, il “controllo dei fattori chimici, fisici e biologici d’inquinamento sulle matrici ambientali” e raccolti da Legambiente nel suo sito specifico  dal quale si può scorgere uno scenario inquietante sullo stato di inquinamento nazionale italiano. Lo stesso sito dell’ ARPA riporta in maniera esaustiva i limiti di legge entro i quali sono considerate “respirabili” le particelle PM10. Ma cosa sono le PM10? PM, secondo una scala cui fa riferimento anche l’OMS,  è un acronimo di Particulate Matter che significa particolato grossolano, superiore a 10 µm (micron). PM10 significa particolato formato da particelle di grandezza fino a 10 µm, cioè fino a un centesimo di millimetro. Sono poi state individuate le PM 2,5 cioè quelle particelle la cui grandezza non supera i 2,5 micron. STOP. Leggi nazionali, direttive europee ed organi internazionali non considerano, nei loro riferimenti all’inquinamento, altro tipo di particella.

Tutte le istituzioni nazionali, Regioni, Comuni e Province, sono chiamate a rispettare  i vincoli  imposti dalla normativa vigente in Italia regolata dal Decreto Ministeriale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio con DM 2 aprile 2002 n.60. Norme che si aggiorneranno con il futuro recepimento della nuova direttiva europea, che prevedrà un ribassamento ulteriore dei limiti (ma solo per il limite annuale e non giornaliero,  da 40 µg/m3 cioè 40 microgrammi al  metro cubo  a 20 µg/m3).

Il problema è: sono sufficienti questi limiti a tutelare la nostra salute? Siamo sicuri che ogni parametro di riferimento si avvale di una sperimentazione scientifica comprovata alle spalle?

No, non siamo sicuri. Non lo siamo per il semplice motivo che le norme non prendono in considerazione le particelle ancora più piccole dei 2,5 micron , quelle che vanno da PM 1 µm in giù, quindi minori di un millesimo di millimetro, molto presenti nell’atmosfera ed in cibi e bevande. Chi invece può dirci qualcosa sulle nano polveri è un laboratorio di ricerca, all’avanguardia in materia anche a livello internazionale. Il dott. Stefano Montanari è il direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena nonché ricercatore e consulente per Procure della Repubblica e per l’Osservatorio Militare e lavora con sua moglie dottoressa e ricercatrice  Antonietta Morena Gatti, madre della parola  “nanopatologie” che essa stessa ha coniato, e responsabile del Laboratorio dei biomateriali presso il Dipartimento di neuroscienze dell’Universita` degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dal  sito ufficiale del dott. Montanari, www.stefanomontanari.net, in un documento redatto da lui e da sua moglie “INQUINANTI ATMOSFERICI, NON SOLO TOSSE” si parla appunto di inquinamento da polveri sottili.

Fra i molteplici spunti interessantissimi che il documento offre, e che per questo consigliamo di leggere integralmente,  alcuni ci hanno colpito particolarmente.  “Le particelle grossolane possono essere espulse in gran quantità con la tosse, le nano particelle no.”

I sistemi di rilevamento dell’ inquinamento basati su le PM 10 sono insoddisfacenti perchè si basano solo sul peso mentre si dovrebbe far riferimento sul rapporto volume/superficie e quindi bisogna … “Valutare l’inquinamento particolato limitandosi a misurarne la massa non dà indicazioni particolarmente utili sulla sua eventuale patogenicità… valutando anche il rapporto tra volume e superficie”…” per motivi di geometria elementare, una particella da 10 micron di diametro equivale in massa a 1.000 particelle di diametro 1 micron o ad un milione di particelle di diametro 0,1 micron. Dunque, pesare significa omologare una particella da 10 micron di diametro ad un milione di particelle di diametro appena cento volte inferiore. È un dato di fatto, però, che più la particella è piccola, maggiore è la sua capacità d’insinuarsi nell’organismo.”

Le nano particelle riescono ad entrare nelle cellule, perturbando il DNA umano e sono veicolate dal sangue, i cui globuli hanno grandezza circa di 0,7 µm, quindi le nano particelle sono più piccole dei globuli … “Il nostro laboratorio ha in diverse occasioni fotografato al microscopio elettronico a scansione di tipo ambientale (FEG-ESEM) particelle insinuate nel nucleo di cellule senza ledere la membrana cellulare” - “particelle nanometriche sono in grado di transitare dall’alveolo polmonare al torrente circolatorio entro poche decine di secondi. Dal sangue, dove, in soggetti predisposti, le polveri innescano fenomeni ipercoagulativi, a tutti gli altri tessuti dell’organismo il passaggio è questione di decine di minuti”… E’ un inquinamento su base planetaria … “Condizioni patogenetiche simili si riscontrano sempre più frequentemente in tutto il Pianeta”

Si condannano alcuni comportamenti dell’uomo come causa ma forse non tutti o comunque in relazione con il fenomeno,.. “Sono le polveri di origine antropica, quelle generate dall’impiego di calore… …a costituire un grave pericolo per la salute. I produttori più rilevanti di questi inquinanti antropici sono i motori a scoppio, gli inceneritori (indipendentemente dalla tecnologia impiegata), i cementifici, le fonderie e, non ultima, almeno in certe zone, i poligoni di tiro e la guerra con le esplosioni che le azioni correlate comportano.”

 

Altra indicazione che viene fornita, questa volta da un documento redatto a firma della dottoressa  riguarda la loro tossicità, si scrive infatti  che…” i dati in nostro possesso, ciò che abbiamo visto è che non poche patologie, spesso classificate come di origine ignota, comportano la presenza di particelle inorganiche nel tessuto malato o, come avviene in certe forme di cancro, nell'interfaccia tra tessuto sano e tessuto malato. La natura chimica di questi materiali non pare rilevante: che si tratti di metalli, di ceramiche o di altro non ha finora dimostrato d'influenzare l'insorgere o il progredire di una malattia. Ciò che sembra avere importanza è la granulometria dei particolati e la loro concentrazione. Più si va in profondità nei tessuti, minore è la dimensione delle particelle presenti: da qualche decina di micron a qualche decina di nanometri (un nanometro equivale ad un millesimo di micron che, a sua volta, equivale ad un millesimo di millimetro.) Potrebbe esistere, poi, una sorta di concentrazione critica al di là della quale s'innesca la malattia. Un altro fatto interessante è quello della selettività degli organi e dei tessuti. Il rene, infatti, pare trattenere le particelle piccole, quelle di 6 micron, laddove il fegato, per esempio, seleziona quelle intorno ai 20 micron.”

 

Altro documento, anche questo consultabile dal sito ufficiale di Stefano Montanari (http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/nanopatologie.pdf) si parla esplicitamente di malattie recate all’uomo da nanoparticelle … “Le patologie oncologiche più comuni riscontrate sono i linfomi non Hodgkin e le leucemie, ma decisamente notevoli sono anche malattie neurologiche come fatica cronica, insonnia, perdita di memoria a breve, morbo di Parkinson e morbo di Alzheimer, patologie, queste due ultime, insorgenti in soggetti insolitamente giovani.”

Nel documento (http://www.stefanomontanari.net/images/pdf/tosse.pdf) dei due ricercatori mentre in altre occasioni si era parlato di passaggio di queste sostanze allo sperma maschile ritroviamo … “così come ha individuato particelle di natura esogena in diversi feti malformati, indizio di un passaggio del tutto possibile tra madre e feto”

Le nano particelle le troviamo purtroppo anche nei prodotti alimentari che acquistiamo normalmente. Interessante è la breve lista di casi di patologie da nano particelle e di fonti di inquinamento che troviamo sul sito www.nanodiagnostics.it/Default.aspx. I rilevamenti effettuati per motivi di costi e di tempo, non sono aggiornati.

Con premesse di vita come, morire per avvelenamento da sostanze inorganiche, nascere con malattie gravi, non nascere per sterilità diffusa, il risultato è senz’altro lo spopolamento planetario. Einstein diceva che quando le api non volano più l’uomo ha solo 4 anni di vita. E voi quando avete visto l’ultima volta un ape volare? (articolo di: Jonathan)

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G
<br /> <br /> I dottori Antonietta Morena Gatti e Stefano Montanari sono stati privati dello strumento principale per le loro ricerche sulle nanopatologie: il microscopio a scansione ambientale ESEM.<br /> <br /> <br /> E' partita da qualche giorno una campagna di raccolta fondi per acquistarne uno nuovo ed evitare l'ennesimo tentativo di imbavagliare queste importantissime e scomode ricerche.<br /> <br /> <br /> L'obiettivo è quello di raggiungere la somma di 400.000€, necessaria a ridare ai due ricercatori il loro strumento d'indagine.<br /> <br /> <br /> Se vuoi che la ricerca sulle nanopatologie, tra le pochissime e innovative a livello mondiale, non termini proprio in questa delicata fase, contribuisci anche tu con una donazione.<br /> <br /> <br /> Trovi tutte le informazioni e istruzioni, la somma ad oggi raggiunta e l'elenco dei donatori, oltre ad articoli sulle ricerche dei dottori modenesi, sul sito:<br /> <br /> <br /> ESEM Reloaded<br /> <br /> <br /> Un nuovo microscopio per Stefano Montanari e Antonietta Gatti<br /> <br /> <br /> http://microscopioesem.wordpress.com/<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Grazie, a nome di tutti coloro che partecipano attivamente per costruire una società migliore: più onesta, più sana e più attenta alla salute nostra e delle generazioni future.<br /> <br /> <br /> <br />
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C
<br /> Se può incoraggiarti, io ne ho viste un paio proprio ieri... parlo di api eh, non nanoparticelle!! :D<br /> Bell'articolo, ciao<br /> <br /> <br />
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G
<br /> <br /> Rispondo a nome dell'autore: i comportamenti delle api sono sotto studio in tutto il mondo perchè, non solo si è ridotto drasticamente il loro numero, ma sono, per così dire "in stato<br /> confusionale" e costruiscono alveari in luoghi insoliti. Aumenta anche l'abbandono degli alveari.<br /> Ciao e grazie per il commento e per aver riportato il nostro articolo sul vostro sito. <br /> <br /> <br /> <br />