Prometheus: una lettura

Pubblicato il da Ghigo Battaglia

 
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Il film di Ridley Scott Prometheus è un ‘pasticciaccio brutto’ di sceneggiature, in un crescendo di confusione e poca credibilità complessiva. La missione che è alla base del film è assai poco scientifica, popolata di personaggi sedicenti scienziati assai improbabili che le combinano di tutti i colori come se fossero una scolaresca in vacanza. Sinceramente da una missione scientifica del futuro mi sarei aspettato molta più professionalità e la presenza di protocolli comportamentali molto rigorosi. Gli effetti speciali sono ormai un’eccellenza e rappresentano la nota meglio riuscita di tutta la pellicola.

I riferimenti sono abbastanza scontati: una razza di giganti umanoidi extraterrestre avrebbe inserito la vita sul nostro pianeta e sarebbe sul punto di toglierla, non si capisce bene perché. Le motivazioni dei glabri giganti appaiono sfuggenti e su questo interrogativo si sospende il film in un crescendo risibile di azioni spettacolari. Devo dire che la struttura della pellicola è in definitiva molto deludente.

L’unica nota interessante è proprio l’atteggiamento ostile dei giganti che mi ricorda molto l’ambivalenza degli Anunnaki sitchiniani. Da una parte creatori munifici, dall’altra insensibili distruttori del genere umano. Si insiste sulla presenza di visitatori celesti per giustificare la nascita della nostra civiltà e della nostra parte corporea, così inusuale per l’ambiente di questo pianeta. Questa istanza è così ormai data per scontata che mi viene quasi voglia di confutarla! Invece le scoperte archeologiche, astronomiche e genetiche sembrano andare in questa direzione, eppure la pressione dei media è forte nel continuare a suggerire questa consapevolezza, come se si volesse guidarla e piegarla a fini prestabiliti.

I media sono sotto controllo e nulla esce dalle produzioni hollywoodiane senza che sia stato autorizzato. Questo mi fa riflettere sul senso di questo film che mostra una nota oscura di nostri padri celesti che si rivelano esseri insensibili e feroci ma soprattutto indifferenti alla nostra vita ed al nostro futuro, tanto da distruggerlo. La sensazione che suscita il film è perciò molto amara. Non si tratta dell’ennesima invasione malevola ma di un ripensamento dei nostri padri, davvero difficile da ‘digerire’.

Mentre il processo di terraforming (che vede le scie chimiche in primo piano) è in atto, questo film getta un’ombra oscura sui possibili artefici di tale operazione. Una creazione sbagliata da riprogettare? Un uomo poco malleabile o troppo scemo? Siamo solo una tappa del processo di modellazione di questo pianeta, come il Neanderthal oppure come l’era dei dinosauri? La verità è che ci stanno spruzzando il ‘DDT’ addosso e che gli effetti sono già palesemente avvertibili in un annichilimento complessivo delle nostre attuali nature. Alberature, animali ed umani sono inficiati nel profondo verso un declino evidente. In Prometheus appare la figura del creatore feroce ed indifferente; anche chi si adopera nelle scie chimiche lo è.         

      

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