La Minaccia del Sol Levante

Pubblicato il da Ghigo Battaglia

GRAFICO SISMA 

Il Giappone rappresentava una minaccia per qualcuno? Osservando la forma delle isoterme rilevate pochi chilometri al largo di Fukushima, la sera prima del devastante sisma che ha avuto conseguenze fatali per i reattori nucleari presenti sulla costa, non si può non immaginare una qual matrice artificiale di quell’evento. La dorsale su cui ‘poggia’ l’arcipelago giapponese è invero una matrice attiva di eventi sismici eppure sono in essere da decenni armi tettoniche ad energia scalare in grado di provocare forti episodi tellurici, tsunami ed inondazioni, così come illustratoci dal Gen. Fabio Mini. Se immaginiamo quindi che la terribile sciagura che ha colpito il Giappone sia riconducibile ad un intervento artificiale, ci preme fare alcune riflessioni. La prima è la domanda al principio di questo post. Difficile rispondere a questo quesito. Il Giappone non è un paese formalmente in guerra con nessuno; era una potenza industriale feconda ed innovativa ma produceva ed esportava in accordo con tutte le disposizioni internazionali. Forse la domanda giusta da porsi è: a Fukushima si stava tentando di produrre combustibile atomico per scopi bellici? A questa domanda non so rispondere eppure è un interrogativo importante. Il Giappone era protagonista per la corsa nello spazio ed il suo parlamento stava dando segni di insofferenza al sistema delle menzogne mediatiche di comodo (le balle sul’11 Settembre) e sintomi di voglia di indipendenza.

Resta il temibile fatto che le ricadute di materiale radioattivo (plutonio in primis) sono state monitorate in tutto il mondo (Europa compresa) con picchi elevati nel pacifico e nella costa Ovest degli Stati Uniti. Una grossa manciata di elementi microscopici radioattivi aleggia quindi nella bassa atmosfera. Questo ‘incidente’ si può ben mettere in relazione con la misteriosa falla (era una sola?) della piattaforma petrolifera della BP nel golfo del Messico. Anche in quel caso, un incidente dalle matrici misteriose ed improbabili disperdeva un mix di idrocarburi a cui si aggiungeva l’apporto ferale dei disperdenti tossici, preferiti paradossalmente a quelli biodegradabili molto meno pericolosi per la salute umana. Si tratta di due disastri che hanno avuto come conseguenza la dispersione nell’aria e nell’acqua di chilometri cubi di sostanze tanto invisibili quanto pericolose. In entrambi i casi abbiamo assistito ad operazioni di recupero e risanamento ambientale segrete e lacunose.

 

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Proviamo ad accostare tali 'incidenti' all’operazione scie chimiche, analoghe per gli effetti sulla biosfera e per la presenza associata (in modo ‘attivo’ o ‘passivo’) di armi ad energia scalare. In un tentativo sinottico, consideriamo anche la dispersione di elementi di sintesi nella biosfera a cui contribuiscono le fonti di energia, scelte tra le tante disponibili e meno inquinanti, e l’attuale produzione industriale basata sul discutibile sistema del consumo di massa e della produttività esponenziale. Non possiamo dimenticare poi l’apporto nocivo ed inquietante alla biosfera delle fonti di radioonde ad uso civile e militare. Non esistono ufficialmente conflitti ad ampia scala eppure l’atmosfera è satura delle emissioni radar e delle telecomunicazioni militari. Ancor più preoccupante è l’abuso totalmente ingiustificato dei sistemi di trasmissione civile di dati senza fili (il wi fi)  presenti ormai nelle scuole, nei parchi urbani, nelle spiagge, negli hotel, nei bar…dappertutto! Oltre a ciò potremmo accennare all’apporto venefico della ‘moderna’ agricoltura che, per garantire un’elevata produzione di insipidi ed abnormi ortaggi ogm, sparge nell’ambiente tonnellate di pericolosissimi erbicidi tossici dando un elevato contributo alle operazioni di dispersione di elementi sintetici nell’ambiente. Altro elemento a cui si può accennare è la produzione degli ambivalenti vaccini e gli esperimenti biologici sulla ricombinazione dei virus e sulla manipolazione di batteri transgenici che a volte, per così dire, lasciano sfuggire alcuni ‘prodotti’ nonostante gli elevati sistemi di sicurezza messi in opera per il loro contenimento.

 

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Ci chiediamo infine se esistono altre forme di avvelenamento che neppure riusciamo ad immaginare, ed inoltre: siamo nel corso di una specie di guerra in cui sono sfumati ed indefiniti i contorni delle parti? Chi si adopera in questo modo e contro chi? Chi ha messo in moto una macchina di trasformazione dell’ecosistema tanto pervasiva quanto abilmente occulta? A quale scopo? Di una sola cosa purtroppo siamo certi: questi cambiamenti sono irreversibili e la biosfera non sarà più la stessa. A poco serviranno i salvataggi delle balene ed il riciclaggio della plastica…palliativi ‘di moda’ in un contesto scivoloso. Non è infatti la nostra esistenza la causa di cotanta distruzione ma lo sono le scelte effettuate a monte da parte di un vertice decisionale evidentemente indifferente alle sorti umane ma attento e pervasivo nell’assicurarsi l’adempimento dei suoi desiderata.

Ultimo appunto ‘pittorico’: la luce del sole è ormai rifratta in un alone metallico ed abbacinante e non esistono più le ombre nette, disperse in contorni vaghi e diluiti, consiglio al proposito la visione del film ‘the Arrival’ con Charlie Sheen.     

 

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