L'Uomo Oggetto
Il nostro Presidente rivolge un applaudito appello a non reificare la donna, sino a renderla oggetto di violenza e sopraffazione. Aderiamo volentieri ai contenuti del monito presidenziale, permettendoci però di indicare alcuni processi di reificazione di tutto il genere umano in corso. L’uomo contemporaneo, ridotto alla tristissima dualità di consumatore e produttore, assiste in un cantuccio esistenziale alle gigantesche manipolazioni della radice della vita sul nostro pianeta, inerme ed inebetito. Tutto ha concorso alla sua riduzione a mero contenitore-esecutore di desideri indotti spacciati per volontà personali o velleità caratteriali. L’uomo ha perduto la sua spinta più profonda e pura alla ricerca e con essa ha perso per sempre la possibilità di un suo riscatto esistenziale. Enormi pressioni convergono oggi su di lui e sul suo ‘mondo’ vagheggiato e mai realmente e profondamente compreso.
L’uomo nasce, cresce, si riproduce e muore in un’atmosfera temporale di un eterno presente in cui le vicende da lui vissute si snocciolano indifferenti in un’altalenante scansione ipnotizzante. Grande parte hanno avuto in questa ridefinizione del suo sentire i media. Grande parte hanno oggi, a nostro parere, veleni artificiali e onde elettromagnetiche capaci, se usati assieme, di alterare senso e percezione della vita in modo subdolo, seducente, invisibile.
Pochissimi si rendono conto di ciò ed ancora meno si danno da fare per denunciare quanto accade. La mutazione artificiale del pianeta è già avviata ed è a buon punto. I cieli sono lo specchio di quanto accade sulla superficie del pianeta: un reticolato di metalli ed onde ben lontano da ciò che abbiamo appreso dagli ingenui e melliflui libri di geografia.
L’uomo oggetto, come tutte le cose, non si riprodurrà, non morrà (se non deciso da qualcuno) e non proverà emozioni se non quelle consentite.
Vivremo in scatole mentali anguste in cui tutto è stato predisposto al fine di confonderci con la scatola stessa. Un appello contro l’uomo oggetto chi lo fa?